Curiosità

Le marmotte solitarie vivono più a lungo

Uno studio ha dimostrato come una vita sociale troppo intensa diminuisca le aspettative di vita per le marmotte

L’isolamento è dannoso per l’uomo, ma non per le marmotte. Al contrario, una vita eccessivamente attiva nelle relazioni sociale porterebbe i roditori ad una morte precoce, rispetto ad una vita più lunga garantita da una condotta solitaria. A dimostrarlo è uno studio durato 13 anni condotto dal biologo dell’Università della California Daniel Blumstein che ha pubblicato i risultati della sua ricerca, effettuata su undici colonie di marmotte in Colorado dal 2002 al 2015, sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B”.

La ricerca ha preso in esame le marmotte dal ventre giallo, tipologia di roditore che vive in colonie e abituata a lunghi letarghi: il team ha analizzato soprattutto le relazioni sociali tra le femmine, che guidano le colonie, osservando per circa sei ore ogni giorno i comportamenti degli animali. Ciò che è emerso dall’analisi della socialità di ogni roditore è che le marmotte più solitarie vivevano due anni in più rispetto a quelle con relazioni sociali più intense, con riferimento a una durata media della vita che è di 15 anni. Come afferma Blumstein, non è stato possibile trovare una motivazione univoca ai dati. Un’ipotesi è che le marmotte più sociali, per via di maggiori contatti, siano più esposti a malattie, o meno capaci di captare l’arrivo dei predatori. Oppure, durante il letargo, le marmotte che dormono insieme tendono a svegliarsi l’un l’altra, rischiando di morire di fame se rimangono sveglie in inverno.

Ciò che è certo è che a differenza dell’uomo la marmotta non ha bisogno dei suoi simili per sopravvivere. Addirittura, quando le colonie tendono a essere troppo “affollate”, le madri spingono i figli a lasciare il rifugio per stabilirsi altrove. Il team di ricercatori ha affermato che continuerà le ricerche su questa tendenza delle marmotte estendendola anche ad altri animali “solitari” come gli orsi o i puma.

Photo credit: Pixabay.it

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