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Addio ai sacchetti di plastica: dal 2018 solo shopper biodegradabili a pagamento

Dal 1 gennaio 2018, i sacchetti di plastica leggera e ultraleggera del supermercato saranno vietati. Al loro posto solo shopper biodegradabili e compostabili a pagamento

 

Dal 1 gennaio 2018 è vietata la vendita dei sacchetti di plastica leggera e ultraleggera che fino a qualche giorno fa venivano utilizzati nei supermercati. D’ora in avanti le shopper dovranno essere rigorosamente biodegradabili e compostabili, nel rispetto dell’ambiente, ma diventeranno a pagamento. Secondo quanto denunciato dall’Epa – Environmental Protection Agency, in Europa ogni anno si utilizzano oltre 100 miliardi di sacchetti, una parte dei quali finiscono gettati in mare e sulle coste.

Addio sacchetti di plastica: le shopper sono biodegradabili e a pagamento

Nel nostro paese già nel 2011 fu approvata la legge contro le buste non compostabili. Anche se non completamente rispettato, questo provvedimento riuscì a ridurre l’utilizzo dei sacchetti di plastica del 55%. Vietandoli completamente in tutta Europa potrebbe portare  notevoli vantaggi per l’ambiente, ma la paura è che tutto questo possa tradursi in un costo troppo oneroso per milioni di famiglie, costrette loro malgrado a sostenerne la spesa. Secondo Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente “L’innovazione ha un prezzo ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo che si dovrebbe aggirare intorno ai 2-3 centesimi a busta. Così come è giusto prevedere multe salate per i commercianti che non rispettano la vigente normativa. In questi anni gli italiani hanno apprezzato molto il bando dei sacchetti non biodegradabili, siamo sicuri che accoglieranno bene questa importante novità”.

Di parere diverso è il Codacons, secondo il quale i consumatori si troveranno un rincaro sulla spesa dai 20 ai 50 euro a famiglia. Per legge, infatti, i sacchetti potranno avere un costo compreso tra i 2 e i 10 centesimi e bisognerà utilizzarne uno per ogni genere alimentare. Secondo Carlo Rienzi, Presidente Codacons, già sul piede di guerra, si tratta di “una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini italiani che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell’ambiente. Abbiamo già inviato una istanza d’accesso al Ministero dell’economia per conoscere tutti i dettagli di tale norma ingiusta, e siamo pronti a dare battaglia impugnando nelle sedi competenti un provvedimento ingiusto che finisce solo per introdurre aggravi di spesa sulle spalle dei consumatori”.

Photo Credits: Pixabay

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