Curiosità

Leishmaniosi nel cane

Leishmaniosi nel cane:

La Leishmaniosi è una patologia che colpisce prevalentemente i cani e raramente anche i gatti: essa è causata da un parassita appartenente al gruppo dei Protozoi. I Parassiti sono organismi che sfruttano l’ospite sul quale si stabiliscono, in modo da assicurarsi tutto ciò che necessita al loro ciclo biologico e riproduttivo, AI DANNI dell’ospite stesso. In altre parole, essi non sono in grado di provvedere a se stessi in via autonoma.

I Parassiti si distinguono in ectoparassiti ed endoparassiti: i primi sono ospitati all’esterno dell’animale; i secondi all’interno del suo organismo. Questi ultimi, cioè gli endoparassiti, vengono a loro volta distinti in: unicellulari, vale a dire composti da una sola cellula,detti anche PROTOZOI, e pluricellulari, cioè composti da un insieme di cellule in parte differenziate, detti ELMINTI.

L’agente principale della leishmaniosi nelle aree mediterranee è la Leishmania infantum, un protozoo parassita in grado di colpire soprattutto il cane, ma spesso anche gli esseri umani (le malattie che colpiscono l’uomo e gli animali si chiamano “zoonosi” ).

Occorre specificare che NON è il cane ammalato che trasmette la malattia all’uomo: l’uomo contrae la leishmaniosi esattamente come la contrae il cane, cioè attraverso il morso di un insetto vettore, il FLEBOTOMO, cioè il comune Pappatacio, vettore appunto della Leishmania infantum. Ciò significa che un cane ammalato NON potrà mai contagiare né un altro cane o altro animale né l’uomo. Fino a qualche anno fa, esistevano delle zone geografiche specifiche dove questo parassita era presente, ed altre assolutamente indenni. Oggi esso è presente ovunque ed è particolarmente pericoloso nei mesi che vanno da MAGGIO ad OTTOBRE.

Sintomi

Questa patologia mostra sintomi difficilmente correlabili direttamente, e, spesso, essa è presente in incubazione, cioè totalmente asintomatica: l’incubazione può durare anche anni, senza che il cane manifesti particolari disagi. Si attiva a causa di un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo. I sintomi più comuni sono:

  • dermatite secca esfoliativa con forfora;
  • perdita di pelo; l’alopecia inizia intorno agli occhi, il cane assume un          aspetto vecchio e malato;
  • orecchie ispessite, sanguinolente a causa delle ulcere;
  • aumento di volume dei linfonodi;
  • splenomegalia (aumento di volume della milza);
  • formazione di noduli cutanei;
  • crescita anomale ed eccessiva delle unghie, nota come onicogrifosi;
  • uveite, iridociclite;
  • anemia, trombocitopenia (il che provoca spesso epistassi);
  • dimagrimento con cachessia e diminuzione delle masse muscolari;
  • dolori articolari;
  • insufficienza renale, con tutto ciò che ne consegue, cioè polidipsiapoliuriaanoressia
  • vomito, diarrea (raramente);
  • sindrome neurologica;
  • coma uremico (morte dell’animale ).

Diagnosi

La diagnosi avviene attraverso la visita specialistica veterinaria e gli esami del sangue. Il profilo ematochimico generale di base serve a valutare il grado di anemia e trombocitopenia e la funzionalità renale ed epatica. L’elettroforesi proteica indica lo stadio della patologia, mentre esistono i test sierologici che valutano la presenza o meno di Leishmania nell’organismo. Per avere la certezza assoluta si può ricorrere alla PCR, esame in grado di rilevare anche quantità infinitesimali di protozoi in circolo.

Terapia

Questa patologia è curabile con una terapia specifica: tuttavia il cane non guarisce. Ciò significa che si possono tenere sotto controllo tutti i sintomi della malattia ma non si riesce a debellarla definitivamente e completamente poiché le leishmanie si nascondono nei linfonodi e rimangono in attesa di riattivarsi nel momento in cui le difese immunitarie si abbassano.

Precauzioni

Nel caso della Leishmaniosi è possibile adottare delle precauzioni molto efficaci:

1) provvedere all’uso di repellenti per uso esterno soprattutto nei mesi che vanno da marzo ad ottobre;

2) evitare di tenere il cane in giardino dal tramonto in poi;

3) non frequentare zone umide e/o caratterizzate dalla presenza di acque stagnanti, soprattutto per la passeggiata serale.

In commercio esistono anche dei vaccini, la cui efficacia, tuttavia, non è stata ancora completamente validata.

(di Maria Luisa Spezia)

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